martedì 4 agosto 2015

LE OSSA. Anatomia per tutti

LE OSSA

Anatomia per tutti

Le ossa sono organi duri con forma e dimensione variabili in base alla funzione che svolgono e rappresentano meno del 20% del peso corporeo.

L’insieme delle ossa del corpo umano, che sono poco più di 200, forma lo Scheletro che con Legamenti e Muscoli permette il movimento grazie alla formazione di articolazioni.
Oltre al movimento, le ossa hanno funzione di sostegno e protezione, ed essendo costituite principalmente da minerali come Calcio, Fosforo, Sodio e Magnesio hanno anche una importantissima funzione di riserva di minerali.
Le ossa possono essere classificate in base alla loro forma:


Analizziamo ora un osso lungo come l’omero per capire come è fatto:



Le ossa sono circondate da tessuto connettivo di color bianco detto Periostio che è responsabile della protezione e della vascolarizzazione del tessuto osseo in quanto percorso da molti capillari. La parte più interna del Periostio è ricca di cellule come Osteociti, Osteoblasti e Osteoclasti, a cui spetta il compito di depositare o togliere materiale minerale dall’osso. Queste cellule quindi sono fondamentali nella crescita, nel rimaneggiamento osseo e nella riparazione delle fratture.
Ancora più all’interno troviamo l’Endostio, simile al Periostio ma molto più sottile,che ricopre le cavità delle diafisi delle ossa lunghe all’interno di cui si trova il Midollo Osseo.
Il Midollo Osseo è un organo disperso nelle diafisi delle ossa lunghe e nel tessuto osseo spugnoso; è responsabile della genesi delle varie componenti del sangue tra cui Globuli Rossi, Globuli Bianchi e Piastrine.
Il Tessuto Osseo Compatto lo troviamo all’esterno dell’osso, mentre quello Spugnoso nelle epifisi delle ossa lunghe e in generale nelle ossa corte e in quelle piatte.


Sostegno, protezione organi interni, movimento, riserva minerali,produzione elementi base del sangue sono le funzioni delle nostre ossa. Organi fondamentali, complessi e incredibilmente indispensabili come ogni piccola componente della complessa macchina organica che noi chiamiamo corpo.

Infine vediamo alcune delle patologie a cui possono andare incontro le ossa:

_ Fratture, rottura di un osso
_ Osteoporosi, perdita di massa ossea con indebolimento e cedimento dell’osso stesso
_ Artrosi, malattia cronica che colpisce le articolazioni in cui le cartilagini sono sostituite da            
materiale osseo causando dolore.
_ Infiammazioni, come Periostiti dovute a sovraccarico e microtraumi


Per approfondimenti, trattamenti e allenamenti personalizzati:

Andrea Testa Massoterapista-Personal Trainer a Bergamo
Tel: 349.84 26 775
e-mail: massoterapia@liberidistarebene.it

www.liberidistarebene.it



lunedì 27 aprile 2015

MASSAGGIO E MASSOTERAPIA - Piacere, cura e prevenzione





MASSAGGIO E MASSOTERAPIA
Piacere, cura e prevenzione

La parola massaggio deriva dal greco massein che significa “impastare”, “modellare” ed è la più antica forma di cura.
La massoterapia non è altro che l’utilizzo del massaggio con l’obiettivo mirato al ripristino dello stato di benessere e salute della persona che lo riceve.

Nella massoterapia si tiene conto delle condizioni generali del paziente eseguendo un’attenta anamnesi per conoscere eventuali traumi pregressi, come fratture o distorsioni, e ci si accerta della presenza o meno di dismorfismi e paramorfismi quali scoliosi, rotazioni del bacino e scompensi delle curve della colonna vertebrale.

Il massaggio utilizza manualità quali:
_ sfioramenti, scivolamenti più o meno leggeri del palmo della mano
_ frizioni, pressioni col palmo della mano associate a movimenti rotatori della stessa
_ impastamenti, vero e proprio impastamento del muscolo eseguito con entrambe le mani
_ scuotimenti, movimenti oscillatori esercitati direttamente sul muscolo
_ pressioni, eseguite col palmo o con i polpastrelli
_ percussioni, colpetti dati con il pugno chiuso o con la mano senza procurare dolore

L’utilizzo dell’una o dell’altra manualità dipende dall’effetto che vuole ottenere il massaggiatore, oltre alla mano si possono usare gomiti, avambracci, ginocchia e persino i piedi.
I massaggi possono essere eseguiti su di un lettino, sdraiati a terra su un futon oppure seduti. Si utilizzano oli e creme per facilitare lo scivolamento delle mani sulla pelle ma in alcune manovre e tecniche si lavora senza o si frappone tra la mano e la pelle un sottile strato di stoffa.
Questa grande varietà permette l’esistenza di un’infinita variante di tipologie di massaggio e rende possibile personalizzare la tecnica attorno alla persona stessa in base all’obiettivo che si vuol raggiungere.

L’aumento della capillarizzazione, la stimolazione della circolazione, l’ossigenazione dei tessuti, lo scioglimento delle contratture, il ripristino della funzionalità articolare e la diminuzione del dolore sono solo alcuni degli effetti fisici del massaggio sul nostro corpo.
Oltre a migliorare lo stato di benessere fisico infatti, il massaggio rilassa molto ed aiuta ad abbandonare tensioni mentali ed emotive.

Indicazioni:
_ contratture e tensioni muscolari
_ cervicalgie, lombalgie, dorsalgie
_ emicrania miotensiva
_ epicondilite ed epitrocleite
_ tendiniti
_ sciatalgie, lombosciatalgie
_ scoliosi
_ artrosi
_ persone sedentarie come anziani
_ trattamenti pre e post gara negli sportivi

Controindicazioni:
_ fase acuta del dolore
_ post operatorio
_ alcuni casi di ernia
_ stati febbrili
_ tumori
_ flebiti e tromboflebiti
_ primi 3 mesi di gravidanza
_ malattie infettive
_ cirrosi epatica

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Andrea Testa Massoterapista-Personal Trainer a Bergamo
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giovedì 9 aprile 2015

CONSIGLI ALIMENTARI In forma per l'estate

CONSIGLI ALIMENTARI
Linee guida per rimettersi in forma


1.       MAI FARE LA SPESA A STOMACO VUOTO!!!

2.       MUOVETEVI: fate sport, palestra, uscite a camminare a passo spedito, chiamate un personal trainer per un allenamento su misura. Fate quello che volete ma fatelo!!! I chili di troppo non se ne vanno semplicemente chiedendoglielo…

3.       TANTA ACQUA: almeno 2 Litri al giorno (30ml per Kg di peso corporeo). Idratarsi correttamente permette un ottimale funzionamento dell’intero sistema corpo.

4.       NO BEVANDO ZUCCHERINE che alzano soltanto la glicemia e apportano calorie inutilmente.

5.       LIMITARE GLI ALCOLICI al classico bicchiere a pasto se proprio non se ne può fare a meno.

6.       POCO SALE: trattiene molecole d’acqua, gonfia e favorisce malattie cardiocircolatorie e ipertensione.

7.       TANTA FRUTTA E VERDURA: e che ve lo dico a fare?? Come se piovesse. Nutrimento puro a basso contenuto calorico!!

8.       CEREALI INTEGRALI: pane, pasta e riso integrali per mantenere il giusto apporto di fibre e l’integrità degli alimenti stessi. Variate sempre i cereali (grano, mais, kamut, orzo, farro…)

9.       CARBOIDRATI LA MATTINA: tenere alimenti più ricchi di carboidrati e zuccheri nella prima metà della giornata (pasta, riso, frutta, marmellate…) per avere energia a disposizione.

10.   PROTEINE LA SERA assumere alla sera alimenti poco calorici con un buon apporto di proteine (carne, pesce, legumi, uova…) per non appesantire la digestione.

11.   NO AI DOLCI: il motivo è ovvio! Se volete stare in forma limitate al massimo cioccolatini, biscottini, pasticcini, torte e merendine varie.

12.   SI’ AGLI SPUNTINI: fare lo spuntino a metà mattina e a metà pomeriggio è un’ottima abitudine, evitate di sedervi a tavola affamati e mantenete attivo il metabolismo. Ad esempio frutta fresca la mattina e frutta secca (senza eccedere) al pomeriggio.

13.   NO ZUCCHERO BIANCO lo zucchero in origine è scuro e subisce trattamenti chimici che lasciano dei residui tossici per diventare candido come lo conosciamo. Evitiamolo e puntiamo allo zucchero grezzo e siccome zucchera meno ne useremo un pochino di più.

14.   LIMITARE LATTICINI: prediligi formaggi magri come ricotta e crescenza. Evita il latte (acidifica il sangue) o assumi quello scremato. Yogurt meglio quello magro (quello alla frutta ha sempre più zuccheri)

15.   LIMITARE GLI INSACCATI: sono grassi e pieni di conservanti (Nitrati) che non fanno per niente bene. (possono favorire tumori)
16.   MEGLIO CARNE BIANCA di quella rossa: è meno grassa

17.   SI’ PESCE: sostituire la carne col pesce 1 o 2 volte a settimana, è più leggero e contiene molti oligoelementi fondamentali. Scegliete pesci piccoli. I pesci grandi sono sempre più pieni di metalli pesanti, tossici per il nostro organismo.

18.   NO AL FRITTO: devo anche spiegarvelo? Credo di no…

Per approfondimenti, trattamenti e allenamenti personalizzati:

Andrea Testa Massoterapista-Personal Trainer a Bergamo
Tel: 349.84 26 775
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martedì 7 aprile 2015

INIZIARE A CORRERE i 10 comandamenti dell'apprendista runner

INIZIARE A CORRERE

I 10 comandamenti dell’apprendista runner



Con l’arrivo della bella stagione sono molti i clienti e gli amici che mi chiedono consigli per iniziare a correre.
Prima di tutto raccomando alle persone in forte sovrappeso e a chi soffre di patologie fisiche o metaboliche particolari di rivolgersi a me o ad un altro preparatore per un allenamento personalizzato.
Suggerisco a tutti poi una visita medico sportiva per attività agonistica per esser tranquilli e potersi allenare in totale sicurezza.

Di seguito un breve vademecum di suggerimenti per chi si appresta ad iniziare questo sport meraviglioso.

1.       Scarpe adatte: rivolgetevi ad un negozio specializzato che sia in grado di suggerirvi la scarpa ideale in base alle vostre caratteristiche fisiche. La scarpa è il vostro unico strumento per la corsa e la scarpa giusta può prevenire infortuni.
2.       Abbigliamento corretto: usate vestiti traspiranti e vestitevi a strati che verranno tolti se percepite troppo caldo. Evitate assolutamente vestiario in nylon o comunque non traspirante con l’idea che sudando di più dimagrite più in fretta! Con questo effetto sauna perdete soltanto acqua e sali minerali preziosi per i muscoli e aumentate la temperatura rischiando colpi di calore e collassi!

3.       Stretching a cosce e polpacci sia prima che dopo la corsa per favorire il riscaldamento nel primo caso e il recupero nel secondo.

4.       Riscaldamento e defaticamento: iniziate e terminate con 5 minuti di camminata a ritmo sostenuto per preparare i muscoli alla corsa e per defaticarli al termine della stessa.

5.       Idratatevi prima, durante e dopo la corsa per reintegrare i sali minerali persi col sudore. Evitate bevande energetiche e zuccherine. Alzano soltanto la glicemia! Bevete acqua che è ciò di cui necessità il corpo!
6.      Correte lentamente, mantenendo un’andatura che permetta di chiacchierare con un eventuale compagno di allenamenti. Eventualmente le prime volte alternate 1 minuto di corsa a 1 minuto di camminata.

7.       Correte in piano ed evitate terreni sconnessi per non affaticare muscolatura e articolazioni  non  ancora pronte a sostenere salite, discese e cambi d’appoggio.

8.       Non abbiate fretta, non bruciate le tappe. Aumentante velocità, durata e intensità degli allenamenti gradualmente per non incorrere in infortuni causati da una condizione fisica non ancora ottimale ad aumenti di carico. Per cardiofrequenzimetro, ripetute, variazioni d’intesità e per fare i fighi con Runtastic c’è tempo. Iniziate a mettere chilometri nelle gambe!
9.       Non correte a stomaco pieno. Mangiate almeno 2/3 ore prima dell’attività.

10.   Sorridete e divertitevi! Dopo i primi allenamenti, che saranno faticosi, la corsa diventerà un vero piacere.


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Andrea Testa Massoterapista-Personal Trainer a Bergamo
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Introduzione allo Stretching

Introduzione allo STRETCHING
Il più discusso e il più snobbato amico degli sportivi e non solo


Chiunque di voi avrà sicuramente sentito parlare dello STRETCHING, molti lo avranno praticato e molti lo riscopriranno dopo questo articolo.
Se ne sentono di tutti i colori, chi lo ama e chi lo odia, chi lo ritiene miracoloso e chi una perdita di tempo.
Io rientro nella categoria di chi lo considera indispensabile e lo testimoniano le esperienze che ho quotidianamente con i miei clienti durante i trattamenti di correzione posturale, di personal training e persino con i massaggi e la massoterapia.
Fare stretching significa lavorare sulla muscoltura, significa prendersi cura di noi stessi e quindi imparare a conoscere come siamo fatti.
E’ una pratica che può essere dolce e rilassante, può correggere vizi posturali, migliorare le prestazioni sportive e diminuire o far scomparire molti dolori muscolo-scheletrici.

Cos’è lo stretching?
Lo stretching è un insieme di esercizi fisici finalizzati al miglioramento dell’elasticità muscolare che lavorano direttamente sull’allungamento della muscolatura e sulla mobilità articolare.

A cosa serve? Previene gli infortuni?
Aumentare la lunghezza e l’elasticità muscolare può migliorare nettamente la prestazione atletica permettendo a tutto il muscolo di contrarsi sfruttando il maggior numero di fibre muscolari. In oltre un muscolo più elastico diminuisce il rischio di infortuni quali: stiramenti, strappi, tendiniti, tenosinoviti, borsiti e infiammazioni a carico del sistema muscolo scheletrico. Al contrario una muscolatura corta e tesa porta a trazioni scorrette a livello della struttura scheletrica con un impatto negativo sulla postura e sulla rigidità articolare.

Va fatto prima o dopo l’attività fisica?
Un allungamento muscolare leggero prima dell’attività fisica aiuta a richiamare sangue all’interno del muscolo e ne aumenta la temperatura preparandolo all’attività fisica.
Dopo lo sport invece lo stretching aiuta a recuperare la lunghezza muscolare corretta, diminuendo la possibilità di crampi e favorendo un recupero e un riassorbimento di acido lattico più veloce.

Devo sentire male quando lo faccio?
Quando mettiamo un muscolo in tensione è normale avere una sensazione fastidiosa a livello del muscolo stesso. Quello che dobbiamo sentire deve essere però una sensazione sopportabile e mantenibile per un periodo di tempo specifico.

Quanto devo mantenere la posizione?
Se parliamo di pre attività fisica possono bastare una ventina di secondi. Se stiamo lavorando sul post attività e sulla correzione posturale dobbiamo mantenere la posizione almeno 1 minuto affinchè l’allungamento abbia efficacia duratura nel tempo e vada davvero ad allungare le singole fibre muscolari.

Che differenza c’è tra stretching passivo e attivo?
Quello attivo è eseguito in prima persona mentre in quello passivo vi è l’intervento di un’altra persona che aiuta il mantenimento della posizione. All’allungamento possono essere poi associate delle contrazioni muscolari che aiutano a rendere ancora più efficace l’allungamento muscolare stesso come nel caso del PNF.

Posso infortunarmi facendo stretching?
Un allungamento troppo veloce o una posizione estrema mantenuta anche se sentiamo dolore possono certamente creare di problemi quali stiramenti e contratture.
L’allungamento deve essere dolce e graduale, non abbiate fretta!!!